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Tosi (FI): “La lista Zaia? Una provocazione. Sarà Salvini, con gli altri leader, a decidere”

Tosi (FI): “La lista Zaia? Una provocazione. Sarà Salvini, con gli altri leader, a decidere”

il colloqio

L'europarlamentare ridimensiona le ambizioni del presidente del Veneto. "Sta provando ad alzare la posta. Se vuole fare il civico, lo dica. Ma non accadrà mai. Esiste un equilibrio che riguarda le regioni al voto e forse i capoluoghi. FdI farà la parte del leone". Tornare a fare il sindaco? "Non c'è fretta, vediamo"

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“C’è una trattativa in corso e Zaia fa la sua partita, sta provando ad alzare la posta parlando della sua lista. Ma in realtà sono i leader che si siedono, si confrontano e decidono”. E i leader, dice al Foglio Flavio Tosi, “sono Giorgia Meloni, Antonio Tajani e, per la Lega, Matteo Salvini e il segretario regionale Alberto Stefani. Non Zaia”.

L’ex leghista (espulso da Matteo Salvini nel 2015), oggi in Forza Italia e già sindaco di Verona, parla del Veneto. Si riferisce all’ultima uscita del governatore Luca Zaia, che due giorni fa ha messo in campo l’ipotesi di mettersi in proprio. Onorevole, che ne pensa? “O si è civici o si è politici. Zaia oggi fa parte di una forza politica, non è un’entità autonoma, e sarà la Lega a rappresentare la sua posizione. La scelta del candidato avviene in un contesto politico-partitico. Poi si possono ovviamente anche includere liste civiche, ma questo lo stabiliscono i segretari a stabilirlo”, risponde Tosi.

L’eurodeputato forzista insomma non sembra credere troppo alla mossa del Doge. “Una provocazione”, la definisce. “A meno che non sia lo Zaia a considerarsi autonomo, un civico. Ma allora lo dica: ‘io non sono della Lega’. E ne prenderemo atto”, aggiunge. Crede davvero possa andare in questo modo? “Non accadrà mai”, taglia corto Tosi, che per il momento – e ieri lo ha ribadito anche Tajani – è anche il candidato in pectore di Forza Italia per il Veneto. A proposito quale sarà la vostra posizione al tavolo del centrodestra? “Noi – risponde Tosi – ci approcciamo con grande tranquillità, nessuna imposizione. Sappiamo che esiste un equilibrio che riguarda le sei regioni al voto nei prossimi mesi”, risponde l’ex sindaco. Dopo mesi di botta e risposta a mezzo stampa, un primo confronto tra i leader del centrodestra potrebbe esserci “magari già la prossima settimana”, come ha detto ieri Tajani. Mentre – ricorda Tosi – le elezioni in Veneto dovrebbero tenersi al massimo entro il 23 novembre. “In questo quadro è chiaro che la parte del leone, per una questione di voti, la farà Fratelli d’Italia. Bisogna sedersi al tavolo tenendo conto dei numeri. Dopodiché non tutti i candidati saranno di FdI, ma certamente il partito di Meloni avrà una quota maggioritaria nella discussione, perché spetta a loro”. Ci sarà da convincere il Carroccio, che al contrario ritiene fisiologico che il dopo Zaia sia affar loro. E poi c’è un’altra variabile: “I leader potrebbero anche aggiungere alla discussione un po’ di capoluoghi dove si voterà l’anno prossimo, e non solo, per cercare una sintesi che vada bene a tutti”.

In questo schema Tosi potrebbe anche tornare a fare il sindaco? “Non c’è fretta”, tiene la porta aperta il forzista. “Ho la fortuna che a Verona si vota in primavera, nel 2027. C’è tutto il tempo per vedere cosa succede”. Prima, appunto, ci sono le regionali e Forza Italia in Veneto è convinta di fare bene. Anche meglio della Lega? “Se guardiamo i trend delle ultime elezioni – conclude Tosi – si può fare”.

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